
Mentre il risultato elettorale pare ormai acquisito, con la vittoria di Berlusconi e soprattutto della Lega di Bossi, una riflessione si impone. L'Italia è a una svolta. Per la prima volta una forza politica (elettorale) che si richiama esplicitamente alla sinistra non sarà in Parlamento. Ad altri, stabilire colpe e responsabilità. Resta la convinzione che, forse, sia arrivato davvero il momento di cambiare e rendersi conto di ciò che avviene, davvero, all'interno della nostra società. E non finisce qui. Scompare, col risultato al lumicino dei centristi dell'Udc, la pia illusione che esista nel nostro Paese una cosiddetta destra moderata o istituzionale. Semplicemente, non esiste. Al contrario, esiste e, purtroppo, vince (non solo elettoralmente) una destra sguaiata, populista e a tratti razzista. Non è riuscita a Walter Veltroni la sfida del cambiamento immediato. Non è riuscito, l'ex sindaco di Roma, a sfondare nel Paese con la sua idea di una forza riformista. Indubbiamente, prospettive per il futuro ci sono. Del resto, il Partito democratico può ripartire da un robusto 33-34 per cento che non sono proprio noccioline. Però, per il momento lasciateci dire, come nei famosi film di Troisi e Rossellini, che non ci resta che piangere di fronte a un'Italia all'anno zero.