venerdì 8 febbraio 2008

C'era una volta la mafia

Tra gli Stati Uniti e Palermo catturati 90 boss di Cosa Nostra. A Napoli preso uno dei più pericolosi latitanti della camorra. E in Calabria scoperti i covi dei "mammasantissima" della 'ndrangheta. Mai come in questo momento risuonano con la forza del coraggio e dell'umiltà le parole di Giovanni Falcone: "la mafia è un fatto umano e, come i fatti umani, ha un inizio e una fine". E' ancora la magistratura, quella magistratura offesa, calpestata e denigrata, a dare un altro colpo mortale alla malavita organizzata, ovunque essa si annidi e prosperi. Ha ancora il volto di un giudice la possibilità che la legalità torni ad essere principio rispettato e condiviso nel nostro Paese. La magistratura, gli uomini e le donne che lavorano e rischiano in terre proibite, devono, però, avere il sostegno della società. Dello Stato. Perchè i lavoratori in toga nera fanno quel che si può e quel che a loro compete. C'è un confine, oltre il quale ognuno deve prendere su di sè la responsabilità di decidere. E' un compito che spetta innanzitutto alla politica, a quella classe politica a volte connivente, spesso distratta. L'Italia si avvia a una campagna elettorale molto confusa. Uno dei protagonisti della partita, sull'onda delle suggestioni americane, ha coniato lo slogan "Sì può fare". Ecco, a noi piacerebbe che tutti, da destra a sinistra, un giorno possano dire la stessa cosa anche a proposito della fine della criminalità organizzata. Perchè arrivi presto il giorno in cui, come ha detto una volta il superprocuratore Piero Grasso, sarà possibile prendere per mano i nostri figli e raccontar loro una storia che inizia così: "C'era una volta la mafia...".

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