"Da dodici anni il Paese non è governato". Parola di Luca di Montezemolo. Il presidente della Confindustria se la prende con la politica tutta perchè incapace di fare le "riforme" necessarie allo sviluppo. Per lui, sia la destra che la sinistra, paralizzate dai veti incrociati, hanno perso le loro occasioni di governo in interminabili dispute, senza arrivare a decisioni di fondo per il Paese. Insomma, dal leader degli industriali arriva un duro colpo di frusta alla classe politica del Paese. L'ennesimo, per la verità. Di questi tempi, in realtà, sparare a palle incatenate sulla politica è molto facile. Gran parte delle mancanze, dei difetti, delle debolezze, delle ingenuità ma anche delle furbizie e dell'approssimazione dei politici, tutte cose di cui parla Montezemolo sono le stesse di cui si lamentano molti cittadini. Ma ciò che il patron della Fiat e della Ferrari non dice è che il "cahiers de doleance" con molta facilità rinfacciato alla classe politica riguarda più di quanto egli non creda anche la classe imprenditoriale. La crisi che stiamo vivendo infatti chiama in causa l'intera classe dirigente del Paese. Quindi anche gli industriali che Luca Cordero rappresenta al massimo livello. Tutti, ovviamente a seconda del ruolo, condividono le stesse responsabilità. A meno che Montezemolo non voglia indicare nell'azienda un'inedita riserva di virtù da contrapporre alla cosiddetta politica politicante. Ma, ahimè, arriva tardi. Ci ha già provato l'uomo del "ghe pensi mi". E per ora basta e avanza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento